All’ombra di un landmark

La Torre Unipol ha ridefinito la percezione del territorio nella periferia Est di Bologna

Inaugurata nel 2012 dopo tre anni di cantiere, è certamente una nuova presenza architettonica fortemente caratterizzante, che invita ad indagare il suo rapporto con il paesaggio di quest’area della città.

Ecco perché mi è sembrato interessante proporre una serie fotografica dedicata a questo nuovo elemento entrato nello skyline di Bologna, mettendolo in relazione con l’ambiente urbano immediatamente circostante ed anche con il ‘vecchio’ grattacielo La Meridiana suo vicino, costruito alla fine degli anni ’50 del Novecento.
Questo mi è sempre apparso come una sorta di monolite kubrickiano  – con questa idea in mente lo avevo già fotografato una decina di anni fa – mentre il nuovo grattacielo Unipol si impone come una lama di vetro e acciaio alta 125 metri, come un segno ipermetropolitano sorto dal nulla.

Quest’area periferica della città ha una caratterizzazione mista. Fino ad una quarantina di anni fa era il limite urbano oltre il quale c’erano terreni agricoli, insediamenti industriali e l’attraversamento della tangenziale.  Un’area in cui l’edilizia residenziale popolare ha avuto un notevole impulso a partire dagli anni ’50.
Poi è arrivata la deindustrializzazione che negli ultimi vent’anni ha cambiato fortemente diverse zone della prima cintura periferica di Bologna, lasciando tanti spazi privi della loro vocazione storica e in alcuni casi abbandonati.
La Torre Unipol, collocata dove sorgeva una storica fabbrica di laterizi, è in realtà parte di un processo di ripensamento progettuale e rigenerazione di questa parte di città che sta evolvendosi rapidamente.

La Torre oggi, a tre anni dalla sua nascita ufficiale, veglia dall’alto su nuovi insediamenti residenziali e commerciali, aree di verde pubblico, una viabilità ridisegnata, ma anche su ritagli di territorio che conservano ancora una destinazione precedente o incerta, come un vivaio circondato dallo svincolo della tangenziale o un parcheggio per caravan e camper.

Ripercorrere queste vie per la prima volta con attenzione dopo la nascita della Torre è per me un modo per dare allo sguardo il tempo di leggere e comprendere lo spazio, quasi fosse nuovo e sconosciuto.
In effetti l’impatto visivo della Torre è molto forte. E’ impossibile attraversare lo spazio pubblico e pensare di sottrarsi a questo monolite dominante.

Forse se abitassi lì, potrei datare le ‘foto di famiglia al parco’ a partire dall’apparizione di questa presenza sullo sfondo. Una specie di 11 settembre alla rovescia…


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